Non prendete troppo sole che fa male

Ultimo giorno lavorativo e poi da domani comincerà la mia prima parte di ferie.
Se tutto va bene (leggasi anche se la mia rinomatissima sfiga non mi perseguita anche oggi, e ne dubito altamente visto che stamattina avevo voglia di un bel caffè e la mokona ha deciso di non funzionare schizzandomi invece addosso una strana miscela a base di acqua, caffè e non so cos’altro) finirò anche prima dell’orario previsto.
Spero di non collegarmi neanche una volta durante i 10 giorni che verranno, questo almeno è il desiderio nascosto che ho espresso ieri sera quando una stella cadente mi ha tagliato la visuale mentre guidavo rischiando di farmi tamponare l’auto davanti.
No, non è vero.
Ho espresso il desiderio di incontrare l’anima gemella.
No, non è vero neanche questo.
La verità è che quelle bastarde sono talmente veloci che il tuo cervello non fa in tempo a realizzare cosa sta succedendo che quella maledettissima scompare lasciandoti nel dubbio “era una stella o un aereo che precipitava?” figuriamoci se riesce pure a esprimere un desiderio, e considerato che in genere una persona ne ha almeno 32 (io ne ho 32) il cervello non fa in tempo nemmeno a decidere su quale puntare “meglio il 6 al superenalotto o la pace nel mondo?”. E poi, basandomi sul detto “attenta a quello che chiedi perchè potresti ottenerlo” mi sono sempre chiesta “e se sbaglio a formularlo?”. In quei momenti l’emozione può giocare brutti scherzi; per esempio se dico “vorrei incontrare John Cusack” non è lo stesso che dire “vorrei conoscere John Cusack” quindi c’è il rischio che io lo incroci per strada, lo veda e stop.
Mi sa che me li devo scrivere.