martedì 31 maggio 2011

Comincia a far caldo qui dentro

Oggi mi comporto da quella persona che proprio non mi piace essere. E per quanto sappia cosa devo fare per rendermi anche solo un pò più accettabile ai miei stessi occhi non riesco a fare diversamente. Potrei nuovamente dare la colpa all’alcool, e in parte credo che lo sia, ma non risolverebbe nulla. Non posso nemmeno accusare il tempo perchè stamattina c’era un bel sole estivo. E mi è passata pure la tempesta ormonale dovuta a quei giorni.


No. Sono proprio io. Qui. In ufficio. Con la mia apatia. Con la mia intolleranza al lattosio che non mi permette di sfogarmi su un bel gelato al cioccolato. Con i miei capelli che “stavano meglio prima però anche così non sono male”. Con il mio capo che pretende faccia mobilitare l’intera città di Catania per consegnare un plico ad Augusta (e sappiate che ci sono riuscita!). Con gli aerei che lasciano le loro scie in cielo e che ti fanno pensare a quella persona. Con lo sguardo fisso sul monitor sperando che mi suggerisca le parole giuste o i consigli adatti. Col telefono che squilla per un sms che mi avvisa che la promozione sarà rinnovata anche la prossima settimana. Con la mia memoria che non ricorda mai che giorno è anche se scrivo la data 100 volte di seguito. E in tutto questo mi ritrovo a fissare l’equilibrio precario e inverosimile in cui si trovano in questo preciso istante l’agenda che è sopra il mazzo di chiavi che sono sopra la calcolatrice che è sopra la matita.
Ma quando sistemo la scrivania dove guardo?

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