G come Golosità
Da piccola non sono mai stata amante dei dolci. Questo per lo meno è quello che racconta mia madre perchè se con la mente vado agli anni passati della mia (giovane) vita non riesco a non ricordare un giorno in cui non abbia pensato anche solo per una frazione di secondo “oddio come ci starebbe bene una cucchiaiata di nutella”.
So di essere golosa ma l’ho realizzato davvero una mattina di pochissimi anni fa mentre facevo colazione e quando ancora l’intolleranza al lattosio non aveva invaso la mia (sempre giovane) vita.
Era estate. Ero in ferie dal lavoro. Questo lo so perchè ricordo di aver fatto colazione ad un orario schifosamente indecente: qualcosa come poco prima di mezzogiorno!
Tiro fuori il succo d’arancia dal frigo, dalla dispensa prendo fette biscottate e nutella, mug e coltello dalla credenza e con un’abilità degna di un giocoliere da circo mi dirigo al tavolo sul balcone per mangiare.
Comincio a spalmare il mio bello strato di nutella spesso almeno 3 cm in altezza quando noto una sorta di cordoncino biancastro tutto bello annutellato.
Inizialmente ho pensato alle solite briciole.
Guardando meglio mi sono accorta che era un lombrico!
Chiaro che quel vasetto è finito dritto dritto nell’immondizia ma la mia golosità non mi ha impedito di comprarne un altro il pomeriggio stesso.
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