lunedì 14 novembre 2011

Senso di colpa

Oggi è venuto un signore ad effettuare una spedizione.
”Può spiegarmi come funziona?”
Gli ho spiegato tutto l’iter per 10 minuti e poi mi fa:
“Può ripetere?”
”Cosa?”
”Tutto”
”Tutto?”
”Tutto!”
”………”
Gli rispiego da capo, parlando molto lentamente perchè non avevo capito se il problema fosse la sordità o cos’altro. Gli elenco le varie opzioni con relativi costi: servizio lento, servizio veloce e servizio ipermegaveloce che non si chiama così ma fa molto mio nonno. Mi fa: ”può ripetermi i prezzi?”
Sull’orlo di un bel vaff… glieli ripeto e a metà mi blocca “scusi scusi ha detto 10 euro?”
”si, ho detto 10 euro”
”e l’altro?”
”L’altro 15 euro”
”e l’altro?”
”l’altro 30 euro”
”mmmmmh” comincia a grattarsi il mento e assume uno sguardo vuoto. Credo stia pensando ma forse è solo attratto dal movimento delle lancette dell’orologio appeso alle mie spalle.
Si riprende “Quindi ricapitolando…” e ripete esattamente tutto quanto gli avevo spiegato fino a quel momento per concludere “ok, facciamo quello da 10”.
Tempo impiegato per tutta questa illuminante conversazione: 25 minuti. 20 dei quali passati ad inveire e bestemmiare con lo sguardo.
Poi ho letto la destinazione “DIPARTIMENTO NEUROLOGICO – OSPEDALE TERNI”.
Mi sono sentita in colpa.

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