Oggi mentre mi recavo presso il seggio elettorale per votare uno dei candidati a sindaco pensavo a quanto sia deludente il metodo di valutazione della società odierna.
Qualche giorno fa mi lamentavo con un’amica di un concorso letterario a cui ho partecipato e in cui il vincitore è stato eletto grazie alla quantità di mipiace e tweet sui rispettivi social network. Farebbero prima a scrivere “vince chi ha più amici su fb” invece di tirarla tanto per le lunghe e lasciare i contendenti col fiato sospeso per oltre un mese.
Direte voi “era solo una gara di poco conto, non si vinceva certo il Pulitzer”, ma la delusione non mi è venuta per quello ma perchè ho constatato che questo è l’unico modo in cui si va avanti.
Per l’elezione del nuovo sindaco e consiglieri di Taranto ben 7 persone hanno chiesto il mio voto. Due di loro sono addirittura clienti del mio ufficio che a stento conoscono il mio nome. Sono venuti da me e mi hanno domandato “Sei di Taranto? Puoi votare tiziocaio?” senza nemmeno preoccuparsi di che partito io sia. Non che sia tutto ciò sia stupefacente: è la riprova che non c’è alcuna differenza se al potere sale uno di destra o di sinistra. Promettono tutti indifferentemente le stesse cose: lavoro, sicurezza, manutenzione stradale, meno inquinamento, senza essere in grado di attirare davvero l’attenzione del proprio interlocutore.
Ma quando è un amico a candidarsi pensi che sarà diverso, perchè lo conosci, sai che è una brava persona e lavorerà al meglio ma in realtà cerchi solo di convincerti perchè speri di sfruttare la conoscenza e mangiare anche tu una piccola fetta della torta.
O peggio può succedere che il partito ti convinca ma non il conoscente che vuol essere votato. E allora che fai? Cedi ugualmente?
Stamattina sono entrata nella cabina elettorale con la sicurezza di chi ha le idee chiare e non si lascia influenzare ma davanti alla scheda sono rimasta pensierosa per 10 minuti ad osservare i due simboli che nella mia testa si contendevano il segno della matita: da una parte il partito a me più confacente col candidato poco stimato, dall’altra la fazione opposta malvista con l’aspirante esemplare. Voi cosa avreste votato? Il concetto rappresentato dalla persona sbagliata o una valida personalità con idee non condivise in toto?
Io ho fatto la mia scelta. Non so ancora se giusta nè se sia servita a qualcosa. Spero solo di aver fatto meno danno possibile.
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