Non ho alcuna voglia di scrivere per ore e ore e giorni e giorni e poi capita che all’1 di notte le mie dita abbiano voglia di schiacciare ininterrottamente questi tasti. E quando comincio poi non riesco più a smettere.
La stessa cosa mi succede anche con i libri. Non leggo per giorni interi e poi di colpo mi sento addosso il desiderio di averne uno tra le mani e di leggere, leggere e leggere fino a crollare dalla stanchezza. E mentre leggo penso che sono un idiota quando smetto di farlo. Che non dovrei mai smettere. Che dovrei fare come quando avevo 20 anni che li divoravo e riuscivo a leggere veri e propri mattoni in meno di una settimana. Ma adesso trovo che sia così difficile essere costanti nella benchè minima attività. L’unica che mi trova fedele è il mangiare. E ringrazio di aver eliminato tutti gli alimenti col lattosio altrimenti a quest’ora avrei già messo almeno 5 chili sulla pancia.
Da ieri a lavoro ho un nuovo collega. In realtà sarebbe più corretto dire “ho un collega” e basta visto sono sempre stata l’unica dipendente. Il mio capo mi ha avvisato all’ultimo minuto. Ci tiene a farmi le sorprese. Si diverte a vedere l’espressione del mio volto che dal feliceperchèstiamoperchiudereemenevadofinalmenteamare passa al echecazzoquestanoncivoleva.
Il nuovo collega è basso e moro, un tipo taciturno, timido, non si mostra molto. Sta sempre rintanato nel suo buco di spazio a fare il suo che ancora non ho capito in che consiste. Sono soltanto due giorni ma ho il terrore di voltarmi e trovarmelo davanti all’improvviso con l’unica conseguenza prevedibile di farmi lanciare un urlo che Amy Winehouse se li sognava pure sotto effetto di coca.
Soggetti come lui ne ho incontrati a decine e non sono mai stati incontri piacevoli.
E so già che non proverò il minimo dispiacere quando verrà sbattuto fuori. Perchè è così che andrà a finire. A poco a poco si assicurerà l’antipatia delle persone. La mia già ce l’ha, perchè domani so che sarà già in ufficio quando arriverò io. Potrei arrivare anche alle 6 del mattino: lui sarà lì. Ad aspettare. Cosa poi non si sa. Ma lui aspetta.
E niente. Il mio nuovo collega ha 6 zampe. Ed è uno scarafaggio.
E il mio capo ha deciso di non ucciderlo perchè “era tardi, stavo chiudendo!”.
Un’ultima cosa per chi si trova e/o si troverà a Taranto i prossimi mercoledì: da domani, anzi visto l’orario da oggi 27 luglio, parte il progetto “l’isola che vogliamo”, una bella iniziativa per ridare vita alla città vecchia. Nelle varie piazze ci saranno tante esposizioni e artisti di ogni genere percorreranno i vicoli del borgo.
Tra le varie ce ne sarà anche una di mia sorella e questo è un anticipo di quello che chi verrà vedrà.
Mi auguro che il tuo nuovo collega non passi il tempo a spulciare Le nebbie di Morg se no son cazzi! :D
RispondiEliminain effetti...mi sento spiata! :P
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