Vogliamo parlare di quando a 19 anni, in piena crisi depressiva post adolescenza, ho scambiato il mio parroco per uno psicologo?
O di quando di recente mi sono addormentata per la bellezza di mezz’ora sulla poltrona del dentista?
O del fatto che ho pianto per un’intera estate quando è finito Non è la Rai?
O di quando complessata per via degli occhiali uscivo sempre senza e facevo figuracce assurde perché non ero in grado di riconoscere neppure mio zio a 5 cm di distanza?
Oppure quella volta che tornai a casa dall’università per un giorno soltanto per andare a trovare un ragazzo che mi piaceva, sotto il diluvio universale, ombrello rotto ovviamente, vie allagate ed io talmente inzuppata che ho dovuto rinunciare a metà strada e tornare a casa con l’autobus mentre le persone mi guardavano come se fossi appena emersa dalle cascate del Niagara?
Un’altra volta invece per fare un favore a mia sorella e pensando di essere più esperta feci cambio con la sua bici che non aveva freni e dopo neanche 5 minuti ero spalmata sull’asfalto. Dopo 10 anni mostro ancora fiera la cicatrice.
Vi lascio con questa:
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