martedì 14 giugno 2011

Il paradiso e l’inferno non esistono. Ce li portiamo dentro ovunque andiamo.

Sono sul mio letto a cercare di dare un ordine ai continui stati d’animo che nella loro sovversiva umanità mi spingono da una parte all’altra. Mi scombussolano. Mi confondono. Non è una giornata no. Al contrario, sono così di buon umore che ho indossato la gonna per andare a lavoro. Quando mi sento giùsvogliatapigra metto invece i pantaloni. Non chiedetemi perchè, non lo so neanch’io. Il problema è che il buon umore non dura a lungo. Ha dei picchi che ti portano a sentire la felicità scorrere lungo l’epidermide e poi dei cali assurdi in cui non ricordi più per quale cazzo di motivo due minuti prima ti sentivi così felice. In queste giornate la cura migliore è lo shopping. Non che ci si debba giocare lo stipendio anzi in realtà ci vuole poco, forse il segreto sta tutto nell’atto di tirare fuori il portafogli e basta. In genere mi accontento anche di comprare lo yogurt per la colazione ma oggi non potevo perchè il market vicino l’ufficio è chiuso il martedì pomeriggio. No dico, tutti chiudono il giovedì pomeriggio, l’unico che probabilmente in tutta Taranto fa orari diversi lo dovevo beccare proprio io? Ecco queste sono le cose che mi fanno passare il buonumore: trovarti davanti una saracinesca abbassata. E’ così triste. E mi costringe a spendere nell’abbigliamento o nella cosmetica, sicuramente molto più costosi di uno yogurt. A tal proposito sia ringraziata l’invasione dei cinesi nella nostra beneamata terra sennò col cavolo che compravo questa scarpe
140611-2141
no dico, non sono adorabili?

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