giovedì 29 settembre 2011

Badea blues ovvero la storia di un pappamolle triste*

Ci sto prendendo gusto, ormai faccio partire in random la discografia dei Verdena e posto la prima che capita. Oggi è la volta di Badea Blues:
Bevi Giuda (e che cacchio Giuda lo vuoi buttare giù sto cicchetto di tequila o mi devo sacrificare io??) Don Callisto rimbomba il suo blues (c’è questo prete accanto che presumo sia il pappamolle del titolo che preso da un attacco di malinconia decide di rincoglionire tutti col rimbombo della sua musica) Elisa corre e tu sempre lì (la scena si sposta all’esterno dove c’è mia sorella che corre e non capisco se è giuda che resta lì o il pappamolle) aggrappato a un fegato ormai (oddio se continua a bere non so a quale fegato potrà aggrapparsi, sicuramente non il suo) solo e triste tu non rimarrai (ci sarà il fegato a fargli compagnia dato che Elisa è corsa via) Cerco qui l'abitudine sui miei guai (ci ho riflettuto mezz’ora per capire il significato intrinseco, certo se avesse scritto “il cervo fiocca gli occhiali” sarebbe stato più facile ma credo voglia semplicemente dire “cerco la conferma di essere una testa di c….”) nella polvere (la cerca nella polvere e mi auguro con tutto il cuore che sia quella bianca così almeno si spiegherebbero un paio di cosette) Eri tu che campavi col blues (tu chi? don callisto? giuda?) Fermo immobile io non tremo più (solita frase da logica spicciola che non può mancare: se sei immobile non puoi tremare e viceversa) Allucinante (i tuoi testi sono allucinanti) veramente uno shock (lo shock sarebbe scoprire che esiste qualcuno in grado di capirti) non puoi dire di no (no no anzi confermo!) E ignora gli occhi miei e ignora gli occhi miei E ignora gli occhi ignora gli occhi miei... (quest’ultima parte non mi sento di toccarla dato che è quella dotata di maggiore logica…)
E anche qui vi invito ad ascoltarla:
*badea in spagnolo vuol dire appunto pappamolle.

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