venerdì 30 marzo 2012

E poi che è successo?

Finalmente fuori dal tunnel della rassegna fotografica per darvi qualche indicazione semmai avesse in programma di partire per il Belgio e l’Olanda e anche perchè oltre a immortalare padroni con i loro cani, lampioni, mattonelle, punteggiature giganti e spuntoni di legno ho fatto anche altro.
Sfiancarmi? Si. Ingozzarmi? Si. Annuire fingendo di capire? Si. Interpretare la mappa al contrario? Si. Vomitare? No.
Tipo che ho mangiato un uovo cotto da solo (per chi non capisse può leggere QUI) e ho fatto il grave errore di comunicare l’evento a mia madre: mi aspettavo una risposta tipo “Brava figlia mia! Sono fiera di te!” e invece suonava più come un “Quando torni facciamo i conti!” per tutti gli anni sprecati nel tentativo di farmene assaggiare uno.
Tipo che sono rimasta 15 minuti imbambolata davanti a una vetrina quando ho scoperto l’esistenza della piastra per i mini pancakes. E altri 55 a disperarmi quando ho realizzato che non potevo acquistarla perchè in valigia non c’entrava.
O tipo che ad Amsterdam, mentre un tizio mi regolava l’orologio appena comprato, le campane hanno cominciato a suonare e mi ha detto “this is a sign of good luck!” e gli ho creduto.
Ma passando a cose più serie: a Bruxelles non potete assolutamente perdere la spettacolare vista notturna dell’Atomium. Direte “Era bella?
Non lo so. Non l’ho vista. Parlo per sentito dire.
Ma ho provato sulla mia pelle l’entusiasmante esperienza della ricerca della Jenneken Pis: sappiate che la via in cui dimora la tizia non è riportata sulle mappe, non sulle mie almeno, quindi cercate l’entrata del Delirium Cafè (storico pub) e poi… giratevi: di fronte chiusa in una gabbia rossa c’è questa bimbetta. Io l’ho scoperta per caso dopo esserci passata davanti almeno 6 volte quando ho pensato che doveva esserci un motivo se della gente fotografava un muro.
Obbligatorio assaggiare la birra alla ciliegia, una vera istituzione nazionale, magari seduti comodamente dentro A LA MORT SUBITE altro storico pub ma evitate quella alla pesca che sembra tè andato a male. Ingurgitate tutti i dolci possibili: waffel, cioccolatini, biscotti al burro e pasticcini vari: di locali ce ne sono tanti, avete solo l’imbarazzo della scelta. Stesso discorso per le friterie e le loro amate patatine fritte 2 volte. Un consiglio: non soffermatevi sulle friggitrici o vi verrà voglia di denunciare i locali alla sanità, limitatevi a mangiarle.
E se non avete idea di dove dormire posso solo suggerirvi BRIDIE’S, il b&b dove ho soggiornato io: i prezzi delle camere sono buoni e scontati dalla terza notte in poi, la colazione varia da quella continentale a quella tipica inglese e poi Bridie, padrona di casa irlandese che parla sia inglese che francese, è tanto ma tanto carina e disponibile. :)

Se la vostra meta invece è Amsterdam vi consiglio comunque di fare scalo a Bruxelles e da lì prendere il treno per la città dei tulipani: costa molto meno di un volo diretto soprattutto nel weekend quando i prezzi sono dimezzati.
Vale la pena fare un giro in battello: una navigata di oltre 1 ora tra canali e ponticelli costa in media 10 euro.
Fate anche una capatina da Henri Willig, famosissimo caseificio che oltre a vendere vi permette anche di assaggiare tutte le caciottine di formaggio olandese di ogni gusto possibile: al pepe, alla paprica, al pesto, affumicate, etc etc… Dopo un’attenta analisi di degustazione io e mia sorella abbiamo optato per quello al pepe che è finito nella mia valigia assieme ai bulbi del tulipano nero e c’è mancato poco che il mix di profumi insospettisse quelli del controllo in aeroporto.
Inutile darvi dritte sui musei: sia a Bruxelles che ad Amsterdam ce n'è per tutti i gusti, dai fumetti alle torture, dalla musica alla moda passando per le marionette oltre naturalmente a quelli di arte tra cui spiccano quello di Magritte e quello di Van Gogh. Dovete solo decidere su cosa orientarvi.

In generale comunque ho notato che l'Olanda è molto più economica del Belgio e soprattutto vanta un paesaggio ben più caratteristico. Di mulini pare che ad Amsterdam ce ne siano ben 8...peccato che non ne abbia visto manco l'ombra ma mi consolo col ricordo del Moulin Rouge di Parigi.
Non è proprio lo stesso ma è rosso, vuoi mettere?

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