domenica 1 aprile 2012

Chi ha inventato i sentimenti?

Ti capita mai di essere in auto, indifferente la meta, ossa e organi del corpo perfettamente allineati alla mente in uno stato di perfetto equilibrio, il sole primaverile che riscalda senza soffocarti e d’un tratto la radio trasmette una canzone, non importa quale purché richiami alla mente un volto, una situazione o un’emozione familiare, e all’improvviso da una sequenza di parole che scorre su alcune note si trasforma in un emblema dal valore intimo ma ermetico per gli altri? Ti senti pervaso da una sensazione simile alla felicità che dura però solo l’inizio del brano, l’attimo in cui il tuo cervello ti informa che stanno per tornarti alla memoria dei ricordi.
Mi è successo stamattina e non ricordo prima di oggi quando è stata l’ultima volta. Direzione mare, occhiali da sole ma senza giacca. E già solo la prima nota sarebbe bastata a far riemergere nottate con gli amici passate a ballare fino all’alba, quando ci si diverte con poco, quando non è importante dove ma chi, quando ridi di gusto per la benché minima cavolata, quando incroci lo sguardo di un amico e capisci al volo che passo di danza buffo stia per fare, quando credi che resterà tutto uguale e sei felice proprio per questo.
Fortunatamente la canzone è durata appena 2 minuti, 120 secondi in cui ho cantato ogni singola parola con Damon Albarn che mi rispondeva e se non fosse stato per il calore del sole e la lasagna agli asparagi preparata avrei ceduto alla melanconia.
E’ inevitabile che le cose con il tempo cambino e sono contenta di questo, non mi ci vedrei oggi a ballare sulle note di The rhythm of the night, metaforicamente parlando, ma so anche che non riuscirò più ad essere felice in quel modo, lo sarò in altri forse anche più gratificanti ma così mai più. Mi chiedo quindi quale sia l’utilità della malinconia. A che serve rattristarsi per un  ricordo se allo stesso tempo sei contenta di essere andata avanti? Chi l’ha creata non aveva di meglio da fare? Uno stirapensieri ad esempio. Socialmente sarebbe stato più utile: un aggeggio che stira alimentandosi dei tuoi pensieri mentre ti lascia libera di dedicarti alle public relations cosa che al contrario non ti riesce molto bene quando sei nostalgico.
Forse dovrei brevettarlo io.

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