Di ritorno dall’Italia Wave Festival tenutosi a Lecce la prima cosa che mi viene da scrivere è “oddio che sonno”. Non vi annoierò con le foto dei vari cantanti perchè tanto su internet se ne trovano a bizzeffe (ottimo escamotage per non dire che sono venute una chiavica).
Il festival è stato organizzato egregiamente, i singoli eventi incastrati perfettamente tra loro, le location fantastiche come quella dello Psycho Stage dove in pratica dopo aver fatto il bagno a mare uscivi dall’acqua, attraversavi la strada ed entravi in questa pineta per ascoltare ad esempio gli Ex-Otago oppure dirigerti verso le Officine Cantelmo, dove ho sofferto un attimo di malinconia ricordando gli ormai andati tempi universitari, a vedere tavole inedite dedicate a Dylan Dog e così avanti fino a sera quando arrivavi finalmente a goderti lo spettacolo principale nello Stadio Comunale dove ho potuto trarre alcune mie personalissime conclusioni:
- il cantante dei Kaiser Chief è pazzo;
- Lou Reed sembra mio zio (o una tartaruga secondo mia sorella);
- Roberta, la bassista dei Verdena, è strepitosamente figa!
E poi ho finalmente girovagato per le vie di Lecce e del suo cento storico e mi sono innamorata delle sue stradine, dei negozietti di artigianato, del caffè con ghiaccio soffiato, delle frise dure che se non le metti in ammollo ti rompono un dente, di insegne e finestre strane ma soprattutto del carretto ambulante che prepara crepe alla nutella SENZA LATTOSIO. Ho deciso: mi ci trasferisco! Devo solo trovarmi un lavoro.
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