A Bruxelles non c’è niente e c’è tutto. C’è una place dove i vecchietti si incontrano per giocare a scacchi e dove ti sorprendi ad ammirare una mostra sul carnevale di Venezia mentre sorseggi un succo d’arancia e ascolti persone che parlano di affari attorno a un pianoforte.
Bruxelles è la citta che ha fatto di un putto, una bambina e un cane che fanno pipì la sua attrazione principale. Ma non solo.
Ho perso il conto degli scatti fatti all’Atomium attraverso i rami: centro l’immagine, scatto, poi rivedo la foto e “dov è? giuro che c’era!”.
E’ piena di parchi che in questi giorni assumono un colore così romantico che trascorreresti le giornate intere a passeggiarci dentro a cercare un particolare da immortalare, come un rilassante rifugio tra gli alberi, una panchina isolata o semplicemente due amiche che si divertono.
E poi resti abbagliata.
Dalle vetrine, che ti seducono con i loro dolci costringendoti a infinite soste culinarie, dalle abitazioni, dai suoi hotel e dai musei.
Il mercato di Marolles poi è una tappa obbligatoria: l'unico luogo in cui è possibile trovare tutto quello che serve…e che non serve.
Ma se siete fortunati potete imbattervi in un frammento di vita umana come quello di una bimba che anni fa dedicò un biglietto per salutare una sua compagna di classe.
Era lì tra le mattonelle del lastricato e non l’ho calpestato per un soffio. Piccole perle che ti fanno andare con la mente a ricordi della tua di vita fino al rientro al b&b dove continui a fantasticare. E del resto quando entri in una camera così come puoi non farlo?
E chiacchierando della mia breve vacanza con una ragazza conosciuta lì una delle domande che mi ha rivolto è stata “…perchè proprio in Belgio?”
Già. Perchè?
Nei prossimi giorni le foto di Bruges e Amsterdam. ;)
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