mercoledì 11 aprile 2012

The chick lit

La mia carriera da lettrice si suddivide in varie fasi:

a 14 anni c’è stata quella fantastica che mi portava ad acquistare qualunque libro avesse nel titolo parole che ricordavano anche solo lontanamente Artù, Avalon o Morgana ed è così che ho imperdonabilmente acquistato un libro di Rosamunde Pilcher che definire scandaloso è già un complimento.

Poi. Ho avuto una finta evoluzione e sono passata a Ken Follet di cui credo di aver letto praticamente tutto.

Poi. C’è stata la seconda finta evoluzione in cui mi sono fatta convincere da un’amica a leggere tutto, o quasi, quello che all’epoca c’era da leggere di Andrea De Carlo.

Poi. C’è stata la vera evoluzione e ho cominciato a divorare classici su classici. Il primo in assoluto è stato Cime tempestose. L’ultimo non me lo ricordo…

Poi. Siccome sono una nostalgica e ho difficoltà ad abbandonare il vecchio per il nuovo sono tornata al genere fantasy ma ho cercato di darmi un tono e anziché leggere la saga di Jack Whyte (in realtà ho letto anche quella) mi sono diretta verso i testi storici e biografici.

Infine. Per superare il blocco del lettore che da 1 annetto a questa parte mi attanaglia ho pensato di riprendere con letture leggere e spensierate, quelle che ti fanno compagnia per un paio d’ore facendoti sognare ad occhi aperti e che al mattino dopo ti fanno pensare embè? Tra queste negli ultimi anni ha preso piede un genere denominato CHICK LIT, che probabilmente non farà scattare nessun campanellino nella testa dei più ma se vi dico I LOVE SHOPPING forse ci capiamo.
Di seguito alcuni brevizzimi consigli.


Racconta la storia di Teddi, giovane donna gniuiorchese con alle spalle una famiglia italiana mafiosa (ma va?!?) e del suo colpo di fulmine con un agente dell’FBI (ma non mi dire?!).
Romanzo (romanzo…) appena passabile, simpatico ma non eccezionale, su una scala da 1 a 10 non merita nemmeno la sufficienza.
Se ne può far a meno.


Li possiedo da un sacco di tempo ma non mi ero mai decisa a leggerli, poi in una full immersion di 3 giorni ho consumato sia il primo che il secondo. 
All’inizio la mania compulsiva per lo shopping della protagonista è quasi nauseante però appena stacchi e ti capita di vedere uno spot di Armani non puoi evitare di pensare “lo voglio!”. Trama originale e mooolto surreale, certo non da premio Strega ma per il genere a cui appartiene diciamo che la storia c’è, anche se mi domando come faccia il protagonista maschile -  milionario uomo d’affari - ad innamorarsi della protagonista descritta come superficiale che non capisce un tubo di niente fatta eccezione per la moda e lo shopping. Appunto surreale.
Sopravvalutato.

Avevo già letto anni or sono un libro della Mlynowski e lasciatemi dire che nel genere è la migliore. Qui sono 4 i protagonisti le cui vicende, sentimentali e non, s’intrecciano durante un master universitario.
Altro che Kinsella, nulla a che vedere con quei soliti romanzetti i cui dialoghi non vanno al di là del “tu mi piaci, io ti piaccio?”: qui storia e caratteri dei personaggi vengono analizzati e approfonditi senza però perdere in freschezza e leggerezza.
Da leggere.


Racconta di Tracey Spadolini che cerca di superare la fine della sua storia d’amore con Will e lo fa soffermandosi in chiave ironica sulle paure e i complessi da cui si viene travolti dopo una forte delusione sentimentale. L’autrice sembra piuttosto ferrata in materia tanto da permettere a chi legge di ritrovarsi perfettamente nelle situazioni descritte.
Carino.

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